I PASTICCI DI DANI: ispirazioni - ritratto d'artista Joan Mirò

Barcellona, 20 aprile 1893 – Palma di Maiorca, 25 dicembre 1983

1972

“Lo spettacolo del cielo mi turba. Sono turbato quando vedo, nell’immensità del cielo, il sole, o una falce di luna.”

Bagnante - olio su tela 1925

“Lavoro molto con le dita: sento il bisogno di essere immerso nella realtà fisica…del colore. Bisogna che sia sporco dalla testa ai piedi.”

Fondo blu - olio su tela 1927

“Più che il quadro in se stesso, conta ciò che butta fuori, ciò che diffonde.”

Il sole rosso mangiucchia il ragno - olio su tela 1948

“Bisogna tenere i piedi saldamente sulla terra per poi poter fare dei grandi salti verso l’alto: è proprio il fatto di scendere qualche volta sulla terra che mi permette di volare.”

Il sorriso dalle ali in fiamme - olio su tela 1953

“Lavoro meglio quando non lavoro che quando lavoro. Inizio i miei dipinti sotto uno choc che mi induce a fuggire dalla realtà. La causa di tale choc può essere un filo sottilissimo che sporge dalla tela, una goccia d’acqua che cade, l’impronta lasciata dal mio dito sulla superficie lucida del tavolo.”

Blu II - olio su tela 1961

“L’artista è qualcuno che, in mezzo al silenzio degli altri, si serve della sua voce per dire qualcosa, e che ha l’obbligo che questo qualcosa non sia vano ma utile per tutti gli uomini.”

Oro dell'azzurro - olio su tela 1967

“L’immobilità mi colpisce. Questa bottiglia, questo bicchiere, una grossa pietra su una spiaggia deserta, queste sono cose immobili, ma scatenano un movimento tremendo nel mio animo.”

Labirinto - ceramica murale 1968

“Mi sento come un insetto munito di antenne. Cammino senza meta e misteriosamente mi si fanno incontro nuove scoperte.”

L'invitato della domenica - acquaforte 1970

“Il popolo è sempre lo stesso: ovunque e spontaneamente crea cose straordinarie. Per questo sono attratto dall’arte della gente, dai graffiti, da gesti ed espressioni colti al volo.”